lunedì 16 giugno 2008

Perchè "Giro di Boa"?

Non pensavo interessasse tanto, ragion per cui non mi ero posto neanche il problema di doverlo spiegare. Invece sempre più persone mi chiedono perchè questo titolo al mio blog. "Giro di Boa" per me è un punto di arrivo virtuale in cui la mia vita ha subìto un cambio di rotta, proprio come una barca rispetto ad una boa che segna una nuova direzione nel suo tragitto. Per trent'anni (29 per la precisione) ho vissuto tra Torre Annunziata e Napoli, apprendendo, studiando, riflettendo, osservando, vivendo momenti bellissimi e traumi, momenti spensierati e grosse ansie, proprio quelle ansie che solo Napoli riesce a generare nell'essere umano. A 29 anni, appunto, il lavoro mi ha portato a cambiare totalmente vita, luogo, abitudini, necessità ed anche le ansie son mutate, al punto da portarmi a consisiderare questo nuovo ciclo proprio come un "giro di boa", in seguito al quale tutto è cambiato in me e intorno a me. Ho capito, finalmente, quanto sia preziosa Napoli con tutte le sue vicissitudini e le sue contraddizioni, coi suoi sapori e le sue atmosfere, coi suoi misteri e la sua fantasia, con le sue tradizioni e, perchè no, anche coi suoi eterni problemi ed il suo male che avanza, che si evolve e s'involve, e che assume sempre colorazioni e sfumature diverse. E' pazzesco, ma Napoli la si ama di più se la si ha lontano, se non la si vive più dal di dentro. Una cosa è certa: se fossi rimasto lì, non avrei mai cominciato a scrivere, non avrei mai avuto la possibilità di osservare la mia terra da fuori, da lontano, da un altro punto di vista ed elaborare col "senno di poi" e con la maturazione intellettuale che viviamo dopo i trent'anni (e che non sempre ci fa bene), le storie che hanno segnato la mia adolescenza, i miei anni di scuola, di giochi, di strada, di università e di amori. Il mio non è un discorso nostalgico, ma la scoperta di un amore che riesce ad alimentarsi solo con la lontananza, col distacco fisico, unici elementi che consentono di ricoprire di sogno e di magia la città più straordinaria del mondo. Il concetto di "giro di boa", dunque, per me è fondamentale anche se, nel mio caso, non significa tornare nel punto da cui si è partiti. Non mi piace l'idea di tornare indietro, di ritrovarmi un giorno a Napoli e scoprire che tutti i sentimenti che provo adesso dalla lontana e amica terra veneta e nei quali amo perdermi, possano svanire in un nonnulla e farmi riscoprire ciò che più mi spaventa, ossia che tale magia è solo un' invenzione.
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Gigi Landi

1 commento:

Anonimo ha detto...

un saluto da Milano :)
ci vediamo sabato alla presentazione!